Lo scorso 25 settembre 2023 e, successivamente, il 5 novembre 2023, si sono verificati due eventi di aurora boreale visibili da Cortina d'Ampezzo. L’evento più intenso, quello del 5 novembre osservato da quasi tutta Italia, è probabilmente stato generato da due fenomeni distinti: l’aurora boreale e un “SAR”, ovvero un arco aurorale stabile. Vediamo cosa hanno osservato e ripreso le webcam di Cortina per capire questi due fenomeni.
Contemporaneamente all’aurora boreale si è verificato anche un altro fenomeno, quello della formazione dei cosiddetti archi SAR, acronimo che sta per “archi aurorali stabili”: gli archi SAR (che non sono aurore) si formano in modo diverso rispetto alle aurore anche se sono sempre dovuti alle particelle cariche provenienti da Sole. La Terra è circondata da un sistema di intense correnti ad anello, che si trovano ad una distanza compresa tra i 10.000 e 60.000 km. Durante le tempeste geomagnetiche, l’aumento della corrente nell’anello è dovuto all’ingresso di nuovi protoni nella regione vicina alla Terra. Quando questo avviene, c’è poi un rilascio di energia termica nell’alta atmosfera terrestre che “vediamo” sotto forma degli archi SAR. Infatti, l’energia rilasciata ionizza gli atomi di ossigeno a nella parte alta della ionosfera che emettono il colore rosso così come avviene per la parte più alta delle aurore e si formano gli archi.
Il 3 novembre ci sono state 3 emissioni coronali di massa sul Sole che hanno spinto le particelle cariche del plasma solare verso la Terra e queste ultime sono riuscite a penetrare il campo magnetico terrestre e interagire con la nostra atmosfera, generando una tempesta geomagnetica G3 di media intensità (le tempeste geomagnetiche hanno una scala che va da a G1 a G5). Queste emissioni di particelle cariche avvengono con maggiore frequenza e intensità quando il Sole è al massimo o vicino al massimo del suo ciclo undecennale (il massimo è previsto per il 2025).
In seguito a questo evento si è formata l'aurora boreale, che è il frutto dell’interazione tra le particelle cariche provenienti dal Sole con quelle dell’atmosfera terrestre che, diseccitandosi dopo le collisioni, emettono radiazioni elettromagnetiche alle lunghezze d’onda dei famosi colori delle aurore. Le particelle del plasma solare seguono le linee del campo magnetico terrestre e per entrare nella nostra atmosfera devono per forza passare dai poli. L’aurora si è quindi formata nei cieli del nord Europa a una quota elevata di circa 400 km dalla superficie terrestre permettendoci di vedere anche dal nord Italia la sua parte più alta, rossa per l’interazione con gli atomi di ossigeno, guardando basso sull’orizzonte.
Le differenze principali tra i SAR e le aurore rosse sono due:
- i SAR sono osservabili a medie latitudini (per via della posizione delle correnti ad anello) mentre le aurore si osservano tipicamente nelle zone attorno ai circoli polari e alle medie latitudini solo in presenza di un disturbo geomagnetico sufficientemente intenso;
- i SAR sono praticamente “monocromatici”, mentre le aurore emettono luce entro un intervallo di lunghezze d'onda leggermente più alto.
Quindi cosa è stato osservato da Cortina la sera del 5 novembre: aurora o SAR? La risposta è…. entrambi!
Analizziamo assieme le immagini riprese dalla webcam panoramica del rifugio Faloria (le immagini sono disponibili qui, cliccando “archivio”).
Il 5 novembre 2023 si inizia a intravvedere una debole aurora a partire dalle 18:10 (immagine 1).
Immagine 1: 5 novembre 2023 ore 18:10
L’aurora raggiunge il picco alle 18:20 e rimane molto luminosa fino alle 18:50 circa (immagini 2 e 3), con un colore rosso e rosa che si irradia dal basso. Ricordiamo che le webcam hanno una sensibilità maggiore rispetto all’occhio umano e ci fanno apparire questi fenomeni molto più luminosi rispetto all’osservazione a occhio nudo. A occhio nudo l’aurora del 5 novembre 2023 è stata quasi impercettibile, nulla in confronto alla spettacolare aurora osservata da Cortina nel novembre del 2003.
Immagine 2: 5 novembre 2023 ore 18:20
Immagine 3: 5 novembre 2023 ore 18:40
Poco dopo appare la formazione di un arco che fa pensare a un SAR. Il SAR è evidente nelle immagini successive a partire dalle 19:10 (immagine 4) quando l’aurora è quasi scomparsa. Nell’immagine 4 si vede infatti il SAR come un arco luminoso alto sull’orizzonte, con un’estensione di quasi 180 gradi, molto marcato a destra e con la parte in alto fuori dall’inquadratura dell’immagine.
Immagine 4: 5 novembre 2023 ore 19:20
Successivamente l’aurora si è riaccesa altre due volte, alle 20:25 (immagine 5) e alle 22:50 (immagine 6), ma il SAR era sparito.
Immagine 5: 5 novembre 2023 ore 20:25
Immagine 6: 5 novembre 2023 ore 22:50
Quindi da Cortina d’Ampezzo la sera del 5 novembre scorso è stato possibile osservare i due fenomeni contemporaneamente.
La maggior parte delle immagini (non tutte) provenienti dal centro e sud Italia ritraggono, probabilmente, solo i SAR.
Per ulteriori dettagli sui SAR, consigliamo questo articolo.